A Mantova, nella sede del nuovo Museo Nazionale Archeologico, si potrà vedere ancora per 15 giorni la mostra “Salvare la memoria“; la chiusura è infatti fissata per il 5 giugno
In queste due settimane si avrà la possibilità di immergersi – e il termine è del tutto corretto - in vicende di cronaca che sono diventate Storia. Cronaca e Storia riferite al patrimonio storico artistico, drammaticamente colpito, in qualsiasi parte del mondo. Sia per cause naturali, terremoti, alluvioni, smottamenti, sia a motivo di folli scelte umane, come accade per guerre o, peggio, per distruzioni motivate da interessi economici.
E una mostra di denuncia ma anche di speranza, perché testimonia come, ovunque nel mondo e in casa nostra, donne e uomini si impegnino, nel silenzio, a ricomporre ciò che i loro simili o la natura hanno violato. Per garantire futuro al passato e per conservare radici allumanità.
Non è un caso se questa importantissima mostra sia stata dedicata all’uomo che ha perso la vita per salvare Palmira dalla furia dell’Isis. E proprio dalla città Patrimonio dellUmanità, oltre che spettacolari immagini come quelle del documentario di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco “Palmira: la meraviglia del deserto”, giunge uno dei gioielli di questa mostra, il potente volto di un antico sacerdote: una scultura del II-III secolo appartenuta alla collezione Zeri, ora nei Musei Vaticani, proveniente proprio dal sito siriano.
Emozionano in mostra i filmati realizzati dal regista Cristiano Barbarossa, che raccontano i fatti e i personaggi che hanno interessato il salvataggio della memoria sia in caso di conflitti sia in caso di calamità naturali, permettendoci di rivivere momenti terribili come il crollo delle volte della basilica di San Francesco ad Assisi e il terremoto dellAquila, o quelli immediatamente precedenti allo scoppio della guerra in Iraq nel 2003.
Ad approfondire i temi illustrati dalla mostra sono le visite guidate e le Conferenze del giovedì (dal 7 aprile al 26 maggio) curate da Elena Maria Menotti, momenti d’incontro e con esperti di rilevanza nazionale e internazionale.
Ma Salvare la memoria è anche l’occasione, da lungo tempo attesa, di ammirare un luogo che si aggiunge alle molte attrattive di Mantova. Sono gli spazi destinati a completare il Museo Archeologico Nazionale.Il Museo è infatti ospitato dentro Palazzo Ducale e si affaccia su Piazza Castello verso la Basilica Palatina di Santa Barbara.
Il progetto di recupero architettonico del complesso, conclusosi nel 2010 e che oggi si può ammirare, ha realizzato pienamente l’obiettivo di conservare le caratteristiche di continuità architettonica e di contesto di un notevole esempio di architettura paleoindustriale di fine Ottocento.
Oltre all’esposizione di collezioni di reperti che spaziano dal neolitico e dall’età del bronzo all’epoca etrusca, celtica, romana, medievale e rinascimentale, dal 2014 si possono ammirare all’interno di una teca in cristallo gli Amanti di Valdaro, scheletri del neolitico di un uomo e una donna così chiamati perché rinvenuti abbracciati, ritrovati nel 2007 presso Valdaro, località vicina a Mantova.» red
16 maggio 2016
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