Irama, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, è un giovane artista di grande talento che ha scoperto la passione per la musica da piccolissimo. Il suo nome d’arte, Irama, deriva da una parola malese che significa ritmo, un elemento che gli appartiene fin dalla nascita.
Selezionato dalla giuria di Sanremo Giovani con il brano “Cosa resterà”, Irama è tra gli 8 artisti che saliranno sul palco dell’Ariston nella sezione Nuove Proposte dell’edizione 2016 del Festival di Sanremo.
“Cosa resterà” è un brano che riesce bene a rappresentare il mondo musicale di Irama che si muove su due binari che riescono ad incontrarsi alla perfezione. Da una parte ci sono la sua passione e il suo amore per le canzoni e l’intensità dei grandi cantautori italiani, dall’altra c’è una ricerca di sonorità e arrangiamenti più vicini al mondo del rap e dell’hip hop con il quale da tempo si confronta. Il risultato, l’unione dei due mondi, è qualcosa di nuovo e di diverso:non è hip-hop ma si rifà ai canoni del rap, non è pop ma ne richiama le melodie e le dinamiche.
Gli abbiamo fatto tre domande per capire meglio chi sia e quale sia la sua personalità artistica… e non solo!
Come è nata “Cosa resterà” e come descriveresti il percorso che ti ha condotto fino a qui?
“Cosa resterà” è nata dopo un periodo intenso, difficile, in cui mi ero caricato di mille emozioni, idee, sensazioni davvero forti. Quando ho ricevuto la musica, composta ed arrangiata da Giulio Nenna, ho trovato la dimensione ideale per mettere a fuoco tutti i miei pensieri e lasciar venire fuori ciò che sentivo in quell’istante.
Arrivare sul palco di Sanremo è certamente una cosa entusiasmante tanto quanto inaspettata, tuttavia sento di poter dire che fino ad oggi l’amore e la passione che da sempre mi muovono verso la musica sono sempre stati ben ripagati dal mio impegno.
Da piccolo facevo freestyle con gli amici di sempre, ho avuto anche una situazione di crew musicale, ma la vera svolta per me è stato l’incontro col mondo musicale di Giulio Nenna, che ha permesso una vera e propria fusione tra la mia ricerca di un’attitudine fresca, tagliente e veloce e quel mondo che da sempre amo della nostra tradizione italiana e mediterranea.
Quali le tue ispirazioni e le tue influenze principali?
Le mie principali influenze spaziano dal cantautorato italiano, come ad esempio Francesco Guccini o Fabrizio De Andrè, al contesto internazionale con Macklemore o Stromae.
Qual’è la cosa più incredibile che è stata detta su di te?
Che sono antipatico! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
10 febbraio 2016
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