Il cibo influenza sempre più il costume e le abitudini di tutti. I programmi tv si moltiplicano in continuazione ed i social network amplificano una passione sempre più invasiva.
Stare dietro alle nuove tendenze non è facile, visto che mutano sempre più velocemente.
Proprio il cambiamento del linguaggio, la creazione di nuovi termini e la loro scomparsa repentina contraddistinguono tendenze spesso fugaci legate a nuovi menu, nuove diete, nuovi hashtag.
Proprio gli hashtag rendono necessario la creazione di sempre nuove etichette per dare visibilità
“alle nostre ossessioni alimentari ed alle nostre ansie” a dirlo Josh Friedland, l’autore del nuovo libro “Eatymology: Il dizionario della moderna gastronomia.” sentito dal New York Times per individuare le le dieci parole legate al food, più innovative per etichettare le tendenze più interessanti.
Alcune tendenze speriamo non arrivino mai dalle nostre parti, per altre non possiamo che rassegnarci e prepararci a contrastarle.
Cat Cafe Si tratta di un bar di fascia alta pensato a misura di gatto.É una tendenza importata dall’Asia dove, in realtà, molti nuovi edifici residenziali non consentono ai proprietari di avere animali domestici. Il Cat Cafe, Meow Parlour, inaugurato a Manhattan nel dicembre 2014 ha fatto molto parlare di sé. L’Italia vanta i primi tentativi di imitazione,
CLIMATARIAN Un regime alimentare il cui obiettivo primario è quello di influire il meno possibile sui cambiamenti climatici. Questo include mangiare cibo prodotto localmente, per ridurre le emissioni causate dai trasporti, la scelta di carne di maiale e di pollame, invece di manzo e agnello, il cui allevamento richiede grandi quantità di acqua; l’utilizzo di ogni parte di ingredienti (torsoli di mela, croste di formaggio, ecc) per limitare lo spreco alimentare.
COOKIE BUTTER Sono biscotti in polvere mescolati con il burro. di biscotti polverizzato mescolato con burro, latte condensato e burro di arachidi, o un altro ingrediente morbido. Il Cookie Butter nato in Belgio e nei Paesi Bassi con i biscotti speziati speculoos: pena merenda molto popolare fra i più piccoli che consisteva nello spalmare su cracker o pane bianco del burro cosparso di biscotti tritati, o granelli di cioccolato. Negli Stati Uniti, sono molto diffuse le ricette di creme spalmabili ai biscotti Oreos, oppure cracker e Thin Mints.
CUISINOMANE É il nuovo termine ufficiale del Canada francese per indicare i “foodie”.
“Cuisinomane” ha la stesa origine di “balletomane” e “bibliomane”, cioè una persona che è un fan ossessivo di una certa forma d’arte.
FOODSPO Precedentemente noto come Food porn. Foodspo è una contrazione di Food inspiration, usato principalmente come hashtag su Instagram perfetto di piatti che sono una delizia per gli occhi oltre che per il palato.
HANGRY Vi mai capitati di essere talmente affamati da diventare arrabbiati? Hangry è la parola giusta per voi che aspettate troppo che il cameriere vi porti le pietanze tanto attese e nasce mettendo insieme le due parole inglesi “angry”, arrabbiato, e “hungry”, affamato.
MAYO Sicuramente il 2015 passerà alla storia linguistica (e dei condimenti), come l’anno della lunga battaglia legale per stabilire se “mayo” e maionese sono la stessa cosa. La storia è iniziata quando la Unilever (che detiene, fra gli altri, la maionese Hellmann) e l’American Egg Board (una lobby del settore food) hanno cercato di impedire che società alimentare Hampton Creek chiamasse Mayo, il suo popolare prodotto vengano, perché realizzato senza uova.
PIECAKEN Quella di mettere un alimento dentro un altro alimento è una pratica chiamata “engastration” che speriamo rimanga oltreoceano. Il piecaken è un dolce multistrato: in cui tre torte sono cotte dentro tre torte. No, grazie.
WINE O’CLOCK, BEER O’CLOCK “Questa è l’ora senza pari: questa è l’ora del Campari” diceva un vecchio spot. Wine o’clock, beer o’clock indica l’ora in cui, dopo una giornata di lavoro, scatta l’ora di bere una birra o un calice di vino.
ZARF Lo avrete visto da Starbucks e nei film americani è il collare di cartone posto intorno alla tazza di caffè, anch’essa di carta, per non bruciarsi le mani. L’origine di questo neologismo è molto antica: era il reggi-tazza usato dagli arabi per non bruciarsi le mani bevendo il the o il caffè. » red
31 dicembre 2015
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