Musica, Arturo, la sua musica lo stile dandy e “My Fault”

Musica, Arturo, la sua musica lo stile dandy e “My Fault”

Arturo ha diciannove anni e ha iniziato a suonare quando era piccolissimo: la sua passione per la musica si indirizza verso l’Inghilterra e gli Stati Uniti, ma non disdegna l’italiano.
Con il brano “My Fault” sta facendo i suoi primi passi sulla scena musicale nazionale e porta le sue passioni musicali (ma non solo) in studio e davanti la macchina da presa del video che accompagna il singolo.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui per capire meglio il suo universo musicale e personale.

Una tua canzone come nasce? Quali sono le tue ispirazioni maggiori?

Non c’è un percorso preciso da seguire: a volte il testo nasce prima per qualche mia idea… Per esempio “My Fault” è nata in maniera separata: prima la musica, dopo sei mesi è nato il testo e ho capito che era il testo perfetto per quella musica lì. Altri brani mi arriva una linea di basso o un giro di chitarra e da lì poi escono fuori le parole, la melodia e tutto quanto. Altre volte ancora scrivo una parola, scrivo una frase, scrivo una parte di testo in prosa e da lì poi estrapolo tutto quanto.

L’idea del video di “My Fault” com’è nata?

L’idea del video è venuta al regista, che è Riccardo Favetti, che ha avuto l’idea molto giusta secondo me di far vedere nel video quello che non si vede nella canzone. Nel brano l’unico punto di vista è il mio, quello maschile di questa coppia che sta scoppiando e si capisce dal testo del brano che mi dico da solo che forse sto esagerando e sto distorcendo la realtà. Nel video abbiamo capovolto la cosa facendo vedere quel che si vede nella realtà o forse dal punto di vista della ragazza e che quindi anche io ho le mie colpe, nascondendo amanti ovunque.

Cosa ci puoi raccontare del tuo percorso fino a qui?
Ho iniziato molto presto: sono nato in una famiglia di musicisti, quindi sin da piccolo ho ascoltato musica molto particolare per un bambino; ho iniziato ad andare ai concerti molto presto… per dirtene una, a tre anni non mi addormentavo se non mi mettevano “Bad” di Michael Jackson come sottofondo. A otto anni ho iniziato a suonare perché ho sentito il desiderio di prendere parte attivamente alla musica, così ho preso qualche lezione di batteria ma ho smesso dopo poco perchè non mi trovo molto a mio agio nei contesti di lezioni, di tempi prestabiliti… ho iniziato così a studiare da autodidatta sia la batteria che il basso, poi la chitarra, il pianoforte, ho iniziato a suonare un po’ di tutto! Verso i 13/14 anni ho iniziato a scrivere pezzi miei sempre in inglese, poi ho scritto qualche pezzo in italiano, poi sono tornato all’inglese e piano piano ho scritto 40/50 pezzi che mostrano una crescita, visto che chiaramente migliorano ogni volta. Sono contento di crescere ogni volta che scrivo. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
28 novembre 2015

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