Fino al 6 dicembre 30 opere esposte da “Fecarotta Antichità” in via Principe di Belmonte
Palermo alla riscoperta di Alfonso Amorelli: artista internazionale finito ingiustamente nell’oblio così come la Galleria delle Vittorie di via Maqueda, a Palermo, da lui affrescata. Sono 30 i quadri in mostra nei locali di Fecarotta Antichità, in via Principe di Belmonte 103 B a Palermo.
Fino a domenica 6 dicembre la mostra sarà aperta al pubblico da martedì a domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,0 (chiusa il lunedì). L’ingresso è libero.
Amorelli (Sambuca di Sicilia 1898 – Palermo 1969) è stato un artista capace di “attraversare un secolo”: alto interprete del futurismo, seppe adattare la sua mano a sguardi tenui di paesaggi e figure del suo tempo. Fra i suoi maestri si ricordano Onofrio Tomaselli e Francesco Lo Jacono.
Realizzati negli anni ’30 da Amorelli anche gli affreschi nell’aula magna e nella sala del Rettore all’Università di Palermo, oggi sede di Giurisprudenza. Affrescò chiese e delegazioni comunali dei borghi rurali, fra questi il Borgo Fazio nel trapanese. Sono di sua mano i manifesti dell’Istituto del dramma antico di Siracusa dal 1954 al 1968, le decorazioni dell’Extrabar Olimpia in via Ruggero Settimo (recentemente distrutte), del bar dell’Albergo Mediterraneo e di tanti altri edifici per abitazione.
Insieme con Pippo Rizzo, Giovanni Varvaro, Manlio Giarrizzo e altri artisti palermitani, nel 1924, diede vita al gruppo “Artisti siciliani indipendenti” e dal 1928, anno di esordio con una personale alla galleria Micheli di Milano, iniziò a partecipare alle mostre nazionali ed internazionali di pittura: Biennale di Venezia dalla XVII alla XXII, addirittura nella XII presente con una sala personale; Internazionale di Barcellona nel 1932; mostra mondiale di Parigi nel 1937; mostra del Mezzogiorno a Roma nel 1953. Tenne anche delle personali: New York, alla Modern Art Gallery nel 1933; Gurlitt di Berlino nel 1937; Staats Bauschule di Niemburg nel 1956; Roma, alla Galleria San Marco negli anni 1960, 1965, 1967; Palermo, nel 1963 alla Galleria del Chiodo; El Harka nel 1964. » red
24 novembre 2015
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