Si divide in due sedi, alle Scuderie del Quirinale e a Villa Medici, la grande mostra monografica che Roma dedica, a quindici anni dalla morte e a 15 dalla prima grande retrospettiva in Italia, a Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), pittore tra i più originali del Novecento.
Forti sono stati i legami di Balthus – nato a Parigi da madre russa e padre polacco – con l’Italia e con Roma in particolare, dove, come direttore dell’Accademia di Francia di Villa Medici, ha vissuto a lungo. La pittura italiana, in particolare Piero della Francesca e Mantegna, è stata una delle fonti di ispirazione più significative per la sua arte.
Questa mostra, nelle due location fino al 31 gennaio 2016, porta nella Capitale circa duecento opere dell’artista, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei e americani e da collezioni private.
Le Scuderie del Quirinale ospitano i capolavori più noti, mentre a Villa Medici sono esposte le opere del soggiorno romano, e viene dato spazio alla pratica di lavoro nel suo atelier, ai procedimenti tipici della sua pittura, il modo di usare i modelli, la fotografia e la scenografia. In esposizione anche il progetto del restauro dell’edificio e dei giardini storici di Villa Medici.
L’enigmatica staticità, tipica della produzione di Balthus, viene analizzata alla luce dell’influenza oltre che del Rinascimento toscano e dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, anche della Nuova Oggettività tedesca e di alcuni modelli letterari. Viene sottolineata poi l’importanza di alcune amicizie, come quelle con Artaud, Derain e Giacometti.
Al Palazzo delle Esposizioni un ciclo di incontri e testimonianze che approfondiscono la figura e l’opera dell’artista completano la retrospettiva. » red
9 novembre 2015
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