Il legame tra eros e gastronomia è ormai un dato di fatto, ma quanto sapete del legame che intercorre a livello fisiologico tra il cibo e la sessualità in generale?
Il libro “Eroskitchen” è quello che fa per voi ed è già disponibile su Amazon e ordinabile in tutte le librerie, ma non solo.
Non dimentichiamoci del sito eroskitchen.com, dove, oltre alle migliori ricette afrodisiache studiate insieme allo chef Alessandro Salamone (di Spaghetti Bites), trovano ampio spazio dritte e consigli, le fotografie d’arte firmate dalla visual artist e coautrice Alessandra Peri, ma anche rubriche molto particolari come “psicoburlesque” e “love coach a 4 ruote”, uno spazio dedicato a persone disabili e non a cura di Maximiliano Ulivieri.
Abbiamo avuto l’occasione di fare una bella chiacchierata con l’autrice, Monica Micheli Panozzo, curiosa, amante della cucina e attratta in genere da tutto ciò che è insolito ed esula dalle convenzioni. Giovanissima scopre la passione per il mondo della comunicazione, entrando a soli quindici anni nello staff di una radio locale. A venti, diviene volto televisivo e autrice per diversi studi di produzione ed emittenti tv del Veneto. Oggi è mamma a tempo pieno, project manager e blogger di www.eroskitchen.com sito dedicato ai piaceri della buona tavola… e di ogni altro luogo!
Com’è nata l’idea di questo libro tra fisiologia e suggestione? Come si è sviluppata l’idea anche dei nomi dei piatti che rimandano ad altre dimensioni mitologiche e storiche?
Questo connubio tra cibo ed eros non è un argomento nuovo per l’essere umano: se ne parla dai primordi, però si perde un po’ di vista, in questi anni, la scienza quando si parla di cibo afrodisiaco. Le nocciole in sé contengono molto zinco, lo zinco è un promotore del testosterone: non dico di consumare nocciole a chilate durante il giorno, però cum grano salis… può favorire un’attività ludico sessuale più tranquilla, più piacevole e fa di sicuro bene! Tanti altri alimenti che mettiamo quotidianamente in tavola possono avere questo tipo di risvolti, ma noi non ci facciamo attenzione: preparandoli evitando di seguire alcune accortezze, andiamo a sprecare le proprietà più valide per quell’obiettivo lì. Oltre alla fisiologia, ovvero le reazioni biochimiche sul nostro organismo, c’è poi la suggestione, perché anche la suggestione fa tanto: innanzitutto non fermiamoci alla vista perché la banana può ricordarmi molte cose, ma se noi andiamo a toccare gli altri sensi abbiamo degli stimoli sempre conformi. Il pesce è afrodisiaco perché nell’odore mi ricorda l’umore maschile; perché la cipolla è afrodisiaca? Perché mi ricorda l’odore femminile. Se ad una persona che vorremmo far cadere nella nostra rete offriamo una cena che contenga degli stimoli sensoriali a tutto tondo e coprendo tutti e cinque i sensi possiamo avere maggiori percentuali di successo!
Anche nel libro abbiamo cercato di andare a toccare un po’ tutti gli alimenti così da venire inconsciamente tirati verso quell’obiettivo: uno di questi ci aiuterà a portare a compimento la nostra missione! Anche il fatto di dare una suggestione nel titolo che rimandi a determinati ricordi o esperienze è perché lì andiamo a suscitare la fantasia che parte dall’udito e dalla lettura. Perché le donne leggono molto più degli uomini? Perché le donne sono guidate per la maggior parte dall’udito, mentre l’uomo è orientato dalla visuale. Anche nella lettura di queste ricette abbiamo cercato di favorire le donne e non far trovar loro la mera ricetta buttata lì!
Il progetto è stato frutto di una casualità, tutto è nato dall’osservazione di un commensale, come è scritto nel prologo del libro; da questa osservazione è nato il sospetto che ci potesse essere una relazione tra l’ingrediente e lo stimolo sessuale, sono andata ad approfondire, era vero e mi sono decisa a fare qualcosa di organizzato e un po’ diverso dal solito. Di libri su cucina ed eros ne sono stati scritti, ma nessuno che vi unisse anche l’arte fotografica, su cui noi abbiamo puntato molto, dando una suggestione visiva che non fosse inerente al piatto finito, ma dare proprio la fantasia aggiuntiva di accompagnamento al piatto. La seduzione in fondo non è fatta di ciò che vedi; la seduzione è ricerca per cui, per definizione, tu ricerchi quel che non riesci a trovare, un vedo e non vedo: non vedo il piatto finito, me lo immagino perché forse c’è qualcosa di accennato… la seduzione è molto mentale, non lasciamoci ingannare dalle derive a cui siamo portati a pensarla nei termini molto più materiali. È meglio che la donna torni ad appropriarsene (perché sono armi nostre!) in tutto e per tutto: il non detto, il velato, il segreto sono delle armi che ci sono state sottratte perché ci vuole tempo, dedizione… avvicinare un uomo scosciate è molto più veloce, però poi tenerselo è decisamente più difficile. Se tu nella quotidianità sai essere seducente, ovvero riesci a curare il rapporto giorno per giorno facendolo evolvere, puoi essere seducente anche dopo trent’anni di matrimonio, perché è chiaro che le cose cambiano… non sei quella che eri vent’anni fa e meno male! Guardiamo nella stessa prospettiva anche a due, a tre, a quattro a seconda dei membri della famiglia: le cose cambiano, cerchiamo di adattarci e valorizzare queste cose. Non è detto che a sessant’anni una persona non possa avere una vita coniugale fantastica e soddisfacente.
Anche la scelta delle canzoni per ogni piatto mi ha colpito molto: c’è stato un momento più difficile nella scelta delle canzoni o delle foto?
Ci sono delle cose che si chiamano tra sé a livello inconscio: se vai ad analizzare per bene tutto probabilmente tu puoi trovare delle cose a cui non si era pensato nel momento della stesura, un po’ come quando si analizzano le poesie a scuola! Ho avuto dei collaboratori ottimi: a ciascuno il suo, io ho fatto un po’ da raccordo tra questi artisti e ho curato i testi, ma c’è stato uno spettacolare lavoro di squadra! Magari non è un caso che uno dei brani che ho scelto per il livello sei sia una canzone di Lenny Kravitz: si va sul personale; un buon 80% della popolazione femminile, quando ascolta una canzone di Lenny Kravitz comincia a pensare in un determinato modo. Se lasciavo la scelta totale ad un ragazzo magari avrebbe scelto qualche altra canzone!
Quanto tempo ci avete impiegato per creare il libro?
Pensarlo, arrivare a fare le foto, sviluppare le ricette, rivederle… cinque anni tutti. Quando lo abbiamo pensato noi i tempi non erano maturi per l’argomento: si cominciava a parlare un po’ di più di eros, ma la cucina non era ai livelli di oggi dove si parla ovunque di cibo e di cucina.
Tutti e due i temi adesso sono molto sviluppati (anche per merito di Cinquanta Sfumature, se vuoi), abbiamo trovato il canale giusto e rispondono bene a questo argomento: erosKitchen.com è il primo sito al mondo che si occupa di questo argomento in maniera organica e a 360°. L’intuizione ormai c’è, il momento è giusto, non ci resta che vedere come va!
Quali sono state le prime reazioni al libro che l’hanno colpita maggiormente?
Non mi aspettavo tutto questo clamore: quando guardo la pagina press c’è una sfilza infinita di articoli! La reazione in generale dei media mi ha dato molta soddisfazione: alla fine siamo tutti sconosciuti, quindi non mi aspettavo una cosa del genere!
I miei genitori sono rimasti un po’ così, ma è chiaro che se avessi scritto un romanzo di formazione sarebbero stati più tranquilli, ma mi aspettavo anche peggio a dirtela tutta! Quando ne parlo, ora che ha preso un po’ piede anche il sito, anche le persone che conosco ne parlano con orgoglio: non c’è più quella pruderie, vergogna o ridolino… è un argomento che gode della serietà che merita. Trattandolo come lo trattiamo noi merita davvero attenzione e se uno ci bada, leggendo i post quotidiani, si riesce a far fluire la dea che c’è in ogni donna. Vogliamo far tornare fuori la vera femminilità, che è dentro di noi, non è indotta da fuori da qualcuno che ti dice cosa devi fare: chiunque può essere seducente e seduttiva, di qualsiasi taglia, dimensione o età! Riportare l’uomo a vedere l’invisibile per far capire nel profondo che l’essenziale è invisibile agli occhi: questa è la nostra missione, la nostra volontà. Anche perché diciamocela tutta: uomini, non fatevi abbagliare, che poi alla fine magari se ne va con il petroliere! Ho notato le statistiche sui social e gli acquisti del libro: ormai siamo quasi ad un 50% e 50% che mi seguono e non so se per lo studio di una tattica, ma c’è comunque dell’interesse sincero anche da parte dell’universo maschile.
L’idea della sit-commestibile com’è nata?
Diciamo che io da grande vorrei fare l’attrice… nessuno me la fa fare e quindi mi sono organizzata da sola! Avevo girato delle cosine in cui io mi divertivo a presentare dei piatti, avevo fatto dei test su Seduzioneitaliana.it e avevo postato queste ricettine fatte da casalinga, spiegando perché quella cosa fosse afrodisiaca, niente di perturbante, ma tutti rimanevano colpiti.
Un modo originale per comunicare una ricetta potrebbe essere quella della sit-com e così sono riuscita a unire le mie due più grandi passioni: ridere e cucinare. Mi sono divertita e grazie anche al contatto di Franco Trentalance, che ha creduto subito nel progetto appena gliene ho parlato, consigliandomi un suo caro amico, Andrea Santonastaso, molto bravo a fare le sceneggiature, il tutto ha preso il via e ci stiamo divertendo tantissimo con i mezzi che abbiamo noi, senza Hollywood alle spalle, per poi evolverci in maniera più professionale ed attrezzata! Il pubblico sta rispondendo bene e ci affidiamo a Youtube.
Come concilia il suo ruolo di mamma e di moglie con il lavoro?
Stanotte ho fatto le tre, ieri notte ho fatto le tre… Sono una “mamma isolata”: non ho nonni a portata di mano, perché una sta a trenta chilometri, l’altra sta a quattrocento e non c’è verso! Le babysitter il giusto perché preferisco che stiano con me, mi piace seguirli tanto i miei bambini: sono vecchio stampo! Sono dei bravissimi bambini e richiedono molte attenzioni, quindi di giorno sono praticamente solo per loro: dalle 22 che loro vanno a dormire e dalle 7:20 di mattina fino alle 8 che si svegliano, tento di infilare tutto quanto il resto! Cucino molto spesso con le cuffiette mentre organizzo gli eventi e le presentazioni… le donne sono multitasking, quindi non c’è problema, per il momento si fa così, poi vedremo come organizzarci. Si può fare comunque: più ne fai, più ne faresti! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
9 novembre 2015
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