“Con la televisione non puoi fare come col romanzo, cioè tornare indietro di una pagina e controllare. In televisione quello che viene detto passa e non viene ripetuto”. Così Andrea Camilleri rievoca il suo lungo rapporto con la televisione, i suoi generi e i grandi personaggi del piccolo schermo. Lo fa a “Storie della Letteratura”, il programma che Rai Cultura propone domenica 6 settembre alle 19,00 (e in replica lunedì 7 alle 23,30) su Rai Storia, in occasione del novantesimo compleanno dello scrittore.
Lo scrittore siciliano ripercorre le tappe cruciali del proprio lavoro artistico che, dopo un’intensa esperienza in radiofonia, lo porta dietro le quinte televisive rivestendo numerosi ruoli, ad esempio come delegato alla produzione delle prime otto commedie in tv di Eduardo De Filippo o come produttore esecutivo dello sceneggiato Le inchieste del commissario Maigret. “I primi sceneggiati sembrano essere una biblioteca di raffinata cultura – spiega Andrea Camilleri – ‘I fratelli Karamazov’, ‘Delitto e Castigo’, ‘I Promessi Sposi’, sono dei capolavori della letteratura mondiale che vengono adattati per la televisione e questo faceva sì che, quasi contemporaneamente, gli editori rieditassero questi libri e quindi c’era già una rispondenza nella lettura e nell’allargamento della visione culturale degli italiani”.
Andrea Camilleri si sofferma, inoltre, sul ruolo pedagogico del mezzo televisivo, strumento indispensabile per l’unificazione linguistica del nostro Paese. Le riflessioni sulla relazione tra lingua e dialetti arricchiscono l’analisi dello scrittore sul suo personaggio più amato, Il commissario Montalbano, una sintesi di scelte stilistiche e linguistiche ben precise sia su carta che sullo schermo. » red
4 settembre 2015
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