Parte oggi su noprofit.upeurope.com la campagna di crowdfunding per il Refettorio Ambrosiano
Ispirato alle parole di Papa Francesco il Refettorio Ambrosiano nasce da un’idea dello chef Massimo Bottura per trasformare gli scarti in eccellenza.
Secondo l’ultimo Rapporto sulle povertà, realizzato da Caritas Ambrosiana, dal 2008 al 2012 sono aumentate di circa un terzo le persone che hanno chiesto il pacco viveri ai centri di ascolto di Milano e della diocesi ambrosiana. Si stima, invece, che in Italia venga gettato via il 25% del cibo acquistato ogni settimana, pari ad un valore di 1.600 euro all’anno a famiglia, l’equivalente di un mese di stipendio di medio livello. Lo spreco alimentare, prodotto dagli italiani solo all’interno delle mura domestiche, vale 8,7 miliardi di euro, ovvero oltre mezzo punto di PIL.
Chi è costretto a risparmiare sul cibo e chi il cibo lo spreca: una contraddizione che ha spinto la Diocesi di Milano e la Caritas Ambrosiana a promuovere il progetto “Refettorio ambrosiano”, un nuovo servizio offerto a chi si trova in difficoltà e insieme un gesto educativo nei confronti del cibo e dell’esperienza umana del nutrirsi in occasione di “Milano Expo 2015”.
“Purtroppo nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto; e questa tende a divenire mentalità comune. Si tratta di una mentalità che genera quella cultura dello scarto che non risparmia niente e nessuno: dalle creature, agli esseri umani e perfino a Dio stesso”
l Refettorio ambrosiano ha sede nell’ex teatro annesso alla parrocchia San Martino nel quartiere Greco di Milano, un sala risalente agli anni ‘30 e ormai in disuso. Questo spazio dalle pregevoli linee architettoniche è stato completamente ristrutturato e trasformato in un refettorio aperto alla solidarietà. Come negli antichi refettori di cui proprio Milano vanta esempi mirabili (si pensi alla sala del convento accanto al santuario Santa Maria delle Grazie sulla cui pareti Leonardo Da Vinci affrescò l’Ultima Cena) la mensa sarà anche un luogo di arte e bellezza.
Il Refettorio ambrosiano nasce dalle intuizioni dello chef Massimo Bottura e del regista Davide Rampello, che da subito hanno coinvolto la Diocesi di Milano e in particolare la Caritas per tradurre in concreto questa originale idea di solidarietà alla quale si sono unite le eccellenze dell’arte, della cultura e della cucina.
Il Refettorio Ambrosiano ha visto in azione il Politecnico di Milano che ha curato la ristrutturazione. Gli ambienti sano stati impreziositi da opere d’arte create per l’occasione da alcuni dei principali artisti contemporanei: Enzo Cucchi, Carlo Benvenuto, Maurizio Nannucci, Mimmo Paladino. I 12 tavoli della grande sala sono stati realizzati dai più importanti designer italiani: Mario Bellini, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Giulio Iacchetti, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Franco Origoni, Gaetano Pesce, Italo Rota, Dwan Terry, Matteo Thun, Patricia Urquiola.
Al progetto hanno aderito i più noti marchi italiani: Alessi, Artemide,Eataly, Kartell, KME Group, Lavazza, Riva1920, Sanpellegrino.
L’editore Skira ha documentato tutte le fasi dell’iniziativa in una pubblicazione. Sostiene l’iniziativa Expo 2015 spa, l’Alma Graduate School dell’Università di Bologna, l’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
Durante Expo Milano 2015, al Refettorio ambrosiano 40 grandi chef internazionali, 20 dei quali lo hanno già fatto, cucineranno per le persone inserite nei percorsi di recupero di Caritas Ambrosiana con le eccedenze alimentari prodotte dai padiglioni, trasformando gli scarti in eccellenze. Al termine dell’esposizione universale, il Refettorio continuerà a funzionare con la stessa filosofia. Cuochi di una cooperativa Caritas, facendo tesoro dell’esperienza maturata durante il semestre espositivo, continueranno ogni sera a preparare una cena per 90 persone con il cibo che in città verrebbe buttato il giorno dopo. Ma per portare avanti l’ambizioso progetto c’è bisogno di un impegno finanziario non indifferente ed è per questo, che per la prima volta una diocesi, quella di Milano ha scelto di affidarsi ad una metodologia innovativa che fa appello a tutto il web.
Per i i donatori sono previste alcune ricompense proporzionali all’entità dell’offerta: per le somme meno impegnative piccoli articoli da cucina personalizzati con il marchio Refettorio Ambrosiano e firmati dagli chef; per le donazioni da 12 mila euro in su, la riproduzione dei 13 tavoli di design prodotti dall’azienda Riva 1920 su disegno degli autori. » red
12 agosto 2015
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