“Non mi conoscevo affatto, non avevo per me alcuna realtà mia propria, ero in uno stato come di illusione continua, quasi fluido, malleabile; mi conoscevano gli altri, ciascuno a suo modo, secondo la realtà che m’avevano data; cioé vedevano in me ciascuno un Moscarda che non ero io non essendo io propriamente nessuno per me: tanti Moscarda quanti essi erano.”
In queste poche parole di Pirandello, potrebbe essere racchiuso il significato di questa personale di un artista giovane di animo profondo e raffinato.
Forse per una comune provenienza, entrambi gli artisti sono affascinati dall’animo umano e dalle sfumature che esso riesce ad impersonare, nascondendo spesso la realtà più pura.
Uno, nessuno e centomila credo sia l’opera che più si avvicina all’analisi di questa mostra: apparentemente la scarpa potrebbe essere legata ad un unico soggetto, come potrebbe non appartenere a nessuno, ma come anche a chiunque. Questa estrema ampiezza di sfaccettature rimanda alla volontà di sfuggire, tipica dell’essere umano, un gioco in cui non ci si vuole mostrare, ma nascondere dietro maschere ben salde o, in questo caso, dentro scarpe.
Guardando queste opere sorge spontanea una riflessione su ciò che un ritratto rappresenta: in esso si instaura un legame profondo e inestricabile tra il soggetto e l’artista. Quest’ultimo compie un’azione fondamentale, quella di attribuire una propria sensazione ai tratti del soggetto che ha davanti. Per fare ciò l’artista si appropria dell’espressione e del carattere per trasferire il tutto dal soggetto all’oggetto.
L’opera diviene così specchio di una relazione misteriosa ed eterna tra i due, che gli spettatori potranno sfiorare, ma mai possedere definitivamente. La peculiarità di questi ritratti risiede nel soggetto: la scarpa.
Oltre ai gesti, alle espressioni e alla mimica facciale anche le scarpe sono indicatori della personalità ed entrano in gioco nel linguaggio non verbale.
Le scarpe rappresentano un’estensione del sé; dalle scarpe indossate da una persona si possono dedurre aspetti, non solo del suo status, ma soprattutto tratti psicologici, tendenze e politiche oltre a modalità relazionali.
A rimarcare ancor di più l’unicità dell’individuo, in queste opere è sempre ritratta una scarpa e non due, non un paio ma un mezzo paio.
Ognuno di noi riflette, infatti, solo parte della propria personalità in tutto quello che indossa, ma soprattutto nelle scarpe.
Le scarpe che l’artista incontra, trova e ritrae, riflettono pienamente la personalità di chi le ha indossate, ma solo per quello che il soggetto intende mostrare di sé.
La mostra si svolgge all’interno degli spazi del Museo Internazionale della Calzatura “P.Bertolini” di Vigevano proprio a sottolineare il valore di tradizione e attaccamento che la scarpa ricopre.
Con il percorso proposto da questo giovane artista, la scarpa assume qui un valore intrinseco molto più profondo che quello di semplice oggetto legato alla moda, bensì si lega a tutti quegli aspetti psicologici e intimi caratterizzanti della persona che la indossa.
Come specificato dall’artista stesso, mezzo paio sta ad indicare proprio quella forma di protezione di cui tutti ci avvaliamo nella vita di ogni giorno: la scarpa è specchio della personalità, ma l’artista ne ritrae solo metà, a protezione di una parte più intima e personale che non sempre viene svelata.
Cosa: “1/2 PAIO” – Personale di Gaetano Vella a cura di Chiara Milesi in collaborazione con CIVICO8galleria
Dove: Museo Internazionale della Calzatura “P. Bertolini” – Vigevano
Quando: 9 maggio – 28 giugno 2015
Gaetano Vella è nato ad Agrigento il 3 novembre del 1984.
Inizia il suo percorso artistico all’età di 15 anni frequentando le botteghe degli artisti Gianni Provenzano e Lillo Bellomo.
Da quest’ultimo acquisisce, con buoni risultati, la pittura ad olio. Dopo il conseguimento del diploma si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 2009, viene selezionato dalla fondazione Stauròs per partecipare ad uno stage di Arte Sacra Contemporanea a Isola del Gran Sasso, partecipando alla biennale di Arte Sacra in Abruzzo. Consegue la Laurea specialistica nello stesso anno in Arti visive e discipline dello spettacolo, sezione Pittura. Nel 2011 partecipa alla collettiva presso l’Archivio di Stato di Novara dal titolo “150 artisti raccontano la storia d’Italia” in occasione dell’omonima ricorrenza. Nel 2012 realizza la sua prima personale sull’isola di Linosa dal titolo “Passi Cammini”. Partecipa a numerose mostre collettive in tutta la Sicilia e aderisce a iniziative atte alla valorizzazione del proprio territorio tra cui il progetto “Walk! In progress” in collaborazione con la Diocesi di Agrigento, per sensibilizzare alcune problematiche legate alla Cattedrale di Agrigento. Attualmente vive e lavora ad Agrigento.
» Redazione
17 maggio 2015
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