FUD Bottega Sicula sbarca nel capoluogo siciliano e, prima dell’estate, aprirà i battenti nella sua versione palermitana, in pieno centro non lontano dal Teatro Massimo.
Cos’è FUD? E’ una bottega sicula che ribalta il mondo del cibo. Un locale che t’invita a mangiare e bere seguendo solo i tuoi istinti. In un ambiente nuovo e contemporaneo, un grande banco di gastronomia, salumi e formaggi si preparano panini espressi e taglieri. La cucina sforna hamburger e hot dog, patate e insalate. Nel forno a legna si alternano pizze napoletane a lenta lievitazione, leggere e golose.
Il successo del modello siciliano di fast food in soli tre anni si è fatto conoscere in tutta Italia grazie al suo gioco tra bufalo ibleo, manzo ragusano, cavallo, maiale nero dei Nebrodi, insieme ad acciughe di Sciacca, capperi di Salina, pomodorini Pachino, olio extravergine siculo, origano, miele di ape nera, Ragusano Dop, Provola delle Madonie e caprini di girgentana.
Abbiamo incontrato Andrea Graziano, patron e founder di FUD che ci ha raccontato cosa bolle in pentola per il progetto che lui definisce “work in progress”.
Quali sono le ragioni del successo di FUD?
Volevo sintetizzare in un modo semplice e immediato il buono, volevo proporre una ristorazione popolare, accessibile ed immediata.
Innanzitutto il cibo, la sicilianità e il luogo che al progetto ha dato tanto. Con l’architetto André Thomas Balla, francese ormai naturalizzato catanese, ci siamo capiti da subito. Il progetto di recupero e arredo è di forte impatto e gioca con la pietra lavica, il ferro e il legno. Gli oltre 80 prodotti dell’Isola che ho selezionato sul territorio sono diventati una linea di sicilianità in barattolo e le alte librerie dell’ingresso che li espongono in verticalità sono diventate una vetrina della nostra identità e del nostro lavoro di ricerca.
Credo che il successo sia anche nelle moltissime persone che in due anni sono diventati assidui frequentatori di FUD. Le persone che ci hanno scelto e che quotidianamente ci restituiscono conferme e stimoli sono per noi importantissime. Anche tutti i ragazzi che lavorano da FUD (35 ragazzi che non superano i 30 anni) rappresentano una colonna fondamentale del progetto. In soli due anni la grande famiglia ha raccontato il progetto in ogni comanda, ha trasmesso la ricerca dietro a ogni panino con entusiasmo e professionalità. Senza tutti loro, che ho coltivato come membri della mia famiglia, niente di quello che è successo sarebbe stato possibile.
La qualità di FUD si sente nei morsi di ogni panino.
Raccontaci le novità di FUD per Palermo.
In due anni ho ricevuto oltre 40 richieste di franchising. Diverse persone mi hanno chiesto di rilevare il marchio. Ho assistito ad un numero impressionante di locali fotocopie, ma non ho mai pensato di vendere e di replicare cedendo un progetto talmente divertente e positivo.
Ho invece pensato di andare per gradi, sempre mantenendo la proprietà del marchio. Inizialmente ho creato la formula dei FUD Point e ho venduto la linea dei miei prodotti ad alcuni negozi, alberghi e ristoranti. Da qualche mese ho iniziato in prima persona ad occuparmi del secondo FUD che ho voluto fosse in Sicilia, a Palermo.
Dopo 3 mesi di ricerche ho finalmente trovato un locale bellissimo dove farò nascere il secondo FUD. Tutto come a Catania, anche se ho lasciato carta bianca ad André, l’architetto. Il posto è davanti a due bellissime chiese e merita un omaggio particolare alla città.
Declineremo il FUD catanese alla palermitanità. La formula sarà la stessa, perché FUD è una formula rodata. Alcune meraviglie gastronomiche palermitane entreranno in menu e arricchiranno anche il menu catanese. Alcuni produttori e artigiani locali entreranno nella famiglia dei “FUD Pipol” e porteranno nuovi sapori e proposte.
Dopo Palermo cosa dobbiamo aspettarci?
Ora sono sul progetto e amo seguire il progredire dei lavori. Dopo Palermo inizierò a lavorare ad un terzo progetto, diverso, catanese che spero di far nascere in estate. Poi l’Expo, dove faremo qualche evento.
Infine mi piace farmi stuzzicare dalle numerose richieste estere ci vorrà un po’ di tempo e sempre i piedi per terra ma voglio pensare positivo e andare avanti continuando a divertirmi.
» Giuseppe La Rocca
tw @giularo
12 aprile 2015
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