Musica, A tu per tu con gli All Time Low

Musica, A tu per tu con gli All Time Low

Per chi “bazzica” l’ambiente delle band americane punk/rock/alternative il nome All Time Low verrà immediatamente collegato a canzoni come “Dear Maria, Count Me In”, “Lost in Stereo”, “Weightless” o “A Love Like War, ma per chi non fosse del “giro”, lasciate che vi presenti una di quelle band che all’estero sono delle super star e che qui in Italia raccolgono i consensi di una ristretta cerchia di persone.
Vi basti sapere che il 20 marzo suoneranno in una Wembley Arena sold out, insieme ai Real Friends e Neck Deep, band che hanno aperto anche il loro concerto milanese, il 9 marzo, giorno in cui li abbiamo incontrati durante la conferenza stampa pre concerto.
Le interviste con gli All Time Low si trasformano sempre, inevitabilmente, in vere e proprie chiacchierate che danno l’impressione di essere tra amici che, dopo un anno che non si vedono, devono un po’ aggiornarsi sulle cose successe nel frattempo.
Alla mano, sorridenti e super disponibili, questi ragazzi sanno esattamente come risultare simpatici al primo incontro e riescono a far sparire quell’impaccio tipico da “chi fa la prima domanda, adesso?” che aleggia sempre all’inizio di ogni conferenza stampa che si rispetti.
Si è parlato di un cambio di stile o di approccio e la risposta sincera, soprattutto perché supportata da testimonianze reali tangibili e facilmente riconoscibili per chiunque li segua un minimo, anche solo sui social è stata molto sentita.
“Ci abbiamo pensato, ma alla fine della giornata non sembrava mai giusto fino in fondo… sembrava come se volessimo fare qualcosa che non ci rispecchiasse del tutto e non ci raffigurasse. Sappiamo chi sono gli All Time Low e cosa fanno, desideriamo rimanere fedeli alla nostra vocazione! Vogliamo crescere, vogliamo espanderci, ma non avrebbe senso voler fare qualcosa che si discosti del tutto mantenendo il nome All Time Low: si tratta di trovare il giusto equilibrio!”
Alla domanda su cosa pensassero a proposito delle nuove tecnologie e delle nuove modalità di fruizione della musica la risposta arriva energica e senza tentennamenti.
“Supportiamo le nuove tecnologie, proprio come band vogliamo far sì che quante più persone possibili ascoltino la nostra musica, attraverso qualsiasi mezzo a disposizione. Jack usa personalmente Spotify e Pandora e andarci “contro” sarebbe da stupidi… ci sono state controversie, specie dopo tutti i discorsi legati alla scelta di Taylor Swift e tutti i discorsi legati alle major, ma i ragazzi più piccoli, gli artisti più piccoli hanno bisogno di questi mezzi per arrivare a quante più persone possibili! I Royal Blood, che stanno diventando famosi in Inghilterra adesso, hanno usato servizi come Spotify per diventare chi stanno diventando! In America il rock non è così popolare, per chi fa alternative poi è importantissimo usare servizi come Spotify, Pandora, Twitter e cose così per riuscire ad arrivare a chi vuole ascoltare la tua musica anche dall’altra parte del mondo! Ai tempi solitamente scoprivamo nuove band con le compilation di musica dello stesso genere che venivano fatte per un motivo o per un altro, adesso basta un click su “All Time Low Radio” per scoprire nuovi artisti simili a noi! Abbiamo iniziato a fare musica proprio quando tutto questo movimento e queste nuove tecnologie stavano nascendo: si tratta di stare al passo con I tempi e adattarsi o essere lasciati indietro!”
La chiacchierata continua parlando del fatto che amino molto venire a suonare nel nostro Paese e che hanno apprezzato molto la venue: sperano di tornarci a suonare e pensano che lo show sarà splendido (a posteriori possiamo confermare la loro opinione, ndr.). “I fan escono sempre fuori di testa durante i live, le altre venue negli anni passati non erano il massimo perché i fan si facevano male anche contro le transenne ed erano troppo claustrofobici come posti per viversi bene il live. Fa piacere vedere che ogni volta che veniamo in Italia andiamo a suonare in locali più grandi, questo vuol dire che la fanbase si sta espandendo e che c’è bisogno di più spazio!”
A proposito delle collaborazioni presenti nel nuovo album hanno detto che con Joel (Madden, ndr.) Alex ha già scritto canzoni insieme e all’inizio quando ha scritto la canzone del duetto si era figurato solo la sua voce, ma poi ha pensato che ci sarebbe potuta essere della chimica a cantare insieme… Mentre la scrivevano insieme e la provavano insieme c’erano delle vibrazioni positive nel duetto. Per quel che riguarda invece la canzone con Mark Hoppus la risposta, tra una risata e l’altra è stata: “Siamo andati a casa di Mark a chiedergli “Hey vuoi suonare nell’album?” e lui “Certo, facciamolo!” Diciamo che quando si tratta delle nostre collaborazioni il processo è molto casuale!Non è solo un modo per far sì che la canzone vada in radio: per noi non lo è mai stato, ma è un modo per lavorare con I nostri amici e coloro che abbiamo a cuore!”
Si arriva poi a parlare del loro rapporto con Baltimora, loro città Natale. Alex risponde che Baltimora è una di quelle città che, se sei di lì, sei molto orgoglioso di esserci nato, ma non fa in tempo a continuare la frase che Jack lo interrompe dicendo che se non sei di Baltimora, però, non ci vorresti andare mai! “Quando sei di Baltimora sei super orgoglioso di essere di lì, siamo molto felici di esserci riusciti venendo da là: non ci sono moltissime band che ce l’hanno fatta venendo da Baltimora!”
A proposito del tour in Inghilterra che li ha visti collezionare sold out su sold out nei maggiori stadi insieme ai You Me At Six Alex risponde subito “Decisamente incredibile!” mentre Jack, scherzando in maniera serissima, dice: “Mah, niente di che!” Alex continua: “Sapete, non abbiamo avuto una canzone lanciata fortissimo dalle radio: la nostra crescita è stata graduale, durante gli anni, per questa ragione, quando inizi a suonare dei concerti così grandi ti rendi conto di quello che hai fatto fin qui e puoi apprezzare quello che hai costruito!”
A proposito dei nuovi posti in Europa dove vorrebbero andare parlano di piani di tornare: a giugno tornano in Europa per dei festival e altre date in Europa, tra cui la Spagna. Si alterneranno festival, club e con il nuovo album vogliono fare questo tipo di promozione live, ma ci sarà tutto il tempo per tornare più volte sia quest’anno che il prossimo. Per non perdersi nemmeno una data in programma visitate la sezione “Tour” del loro sito  » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
20 marzo 2015

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