Alcuni di voi potrebbero rimanere dubbiosi sentendo nominare “The Avener”, ma sono sicura che alle prime note di “Fade Out Lines” capirebbero al volo di chi stiamo parlando.
Questo ventisettenne di Nizza ha un talento particolare per la musica, declinata nel genere elettronico nello specifico e lo sta dimostrando da anni.
Un giovane come tanti: simpatico, alla mano e con la saggezza di chi è immerso nel suo tempo, stando al passo con i tempi, pur non dimenticando il passato.
Crede nella commistione dei generi musicali che sono la modernità della musica in generale e pensa che non ci si debba rinchiudere in preconcetti di genere o classifiche.
Gli abbiamo fatto un paio di domande per conoscerlo meglio.
Qual’è la storia dietro al tuo album “The Wanderings Of The Avener”?
Perché hai scelto queste tracce invece di altre?
Grazie al mio background come deejay, ho parecchie canzoni che sono le mie preferite, ma nel mio computer c’è una cartella dove trovo le mie preferite di sempre! Quando ero un deejay avevo questa cartella di preferiti che ascoltavo per conto mio, ma non potevo suonare, perché non erano tracce per un deejay, sai… Puoi sapere e sentire che è un bel pezzo, ma non puoi suonarlo! Ho scelto di rilavorare parecchie tracce tra le mie preferite: non sono molto conosciute, ma le persone le riscopriranno in questa nuova versione!
Cosa possiamo trovare nelle tracce più suonate del tuo iPod?
Vuoi vedere? (Tira fuori il cellulare e apre il lettore multimediale, ndr.) Ci sono tantissime cose: puoi trovare rap, dance (chiaramente!), musica classica… puoi trovare questa: “I’ll be around”, la conoscete? (lascia andare la canzone per qualche secondo, ndr.) Ci sono tante cose: nuove tracce, vecchie tracce… Amo così tanti generi differenti di musica che non posso sceglierne solamente uno! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
21 gennaio 2015
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