Vi abbiamo già parlato della band partenopea indipendente Le Strisce, che sta promuovendo il suo ultimo lavoro “Hanno Paura Di Guardarci Dentro” in giro per l’Italia.
Noi li abbiamo visti a Milano, durante l’incontro nel negozio di dischi Psycho, dove ci siamo trovati a tornare indietro nel tempo, a quando i negozi di dischi non erano solo un luogo per “aficionados” e feticisti, ma l’unico porto sicuro dove poter (ri)conoscere il mondo che ognuno di noi porta dentro di sé nelle parole e nelle note dell’artista del cuore o dell’artista conosciuto per caso, spulciando tra le offerte o i nuovi arrivi dall’estero.
Vi vogliamo accompagnare nell’ascolto di questo album, il cui titolo è una sorta di dichiarazione di intenti: avranno anche paura di guardarci dentro, ma in questo album di introspezione ce n’è davvero tanta, con la solita ricercatezza ed eleganza di citazioni non banali a cui la band ci aveva già abituati.
Non abbiate paura di guardarvi dentro.
Nel Disagio
“… è che non conosciamo il mondo abbastanza da andargli contro, i giorni non sanno di niente, i ragazzi bruciano per sempre, le linee della mano si intrecciano e come corde si spaccano nel disagio…”
Fantasmi
“… noi sappiamo tutto di te: siamo i tuoi sogni cancellati, il tuo lavoro sbagliato, i tuoi anni che tornano indietro, siamo il tuo solo segreto. Siamo con te nella notte, siamo con te, sempre… Fantasmi che non ti hanno lasciato mai!”
Andrea
“… e cos’hai da nascondere dentro a quegli occhi? Qual è il confine? E dimmi dove vai, se nella tua testa non c’è mai fine. La notte sa confonderti e sei diventata brava a perderti, Andrea. E qui non sei in America e i tuoi amici non mi sembrano i Kennedy, Andrea… chi sei?”
Ci Pensi Mai
“… Le giuste parole, con il giusto peso, non puoi trovarle nella Rete, ma tu non dirlo a nessuno! I giornalisti hanno imparato a ballare, i politici non ridono più e ogni notte non inizia col buio. Ci pensi mai se il nostro posto è sempre stato questo e chi non vuole rimanere sul filo ci rimane lo stesso. Hanno paura di guardarci dentro… Tanto non c’è più chi guarda, non c’è più chi sente, perché solo il pensiero è reale e tutto il resto mente e così sarà per sempre!”
Gli Artisti
“Non so più chi sei e chi sono, gli artisti si accendono nel buio come le lucciole, o le sirene della polizia; si vivono tre vita in una sola e non si va più via.
La mia vita è una strada sugli alberi: non si brucia nell’oppio ma nei baci romantici; vedo quello che immagini, voglio usare il colore, come un quadro di Rothko, tra infinito e squallore.
Il mio cuore è un satellite non esce mai solo per paura di perdersi nello spazio siderale, non so più chi sei…”
Comete
“Nei tuoi nuovi mocassini un po’ di gloria non c’è e se poi resti fuori come Pete Best?
Se non puoi chiamarla arte allora è “do it yourself”, chissà se Cattelan si fa domande… ed è tuo il disordine, che cazzo vuoi da me? Prima alternative, indie, rapper, hipster… è solo noia: tutto gira e tornerai triste! Comete sono comete, sono comete…”
Cosa Deve Fare Un Giovane D’Oggi Per Poter Ridere?
“Siam destinati a non aver certezze e quasi nulla di importante, forse apriremo un ristorante, fanculo tu e le tue stranezze! Io non lo so davvero quello che succederà, contrabbandiamo sigarette, parliamo un po’ di libertà… Siam destinati a non aver paura, come le vecchie in chiesa e come chi spia dalla serratura, chi aspira al cielo e chi alle tette, io non lo so davvero quello che succederà… vorrei soltanto scrivere, sapessi quanto male fa!”
Dentro
“Nascosti in appartamenti sul fondo del mondo,
sui cavi dell’alta tensione come equilibristi,
il futuro è solo un ricordo e ti ricorderà che esisti e che la vita è un attimo.
A volte ti sogno che balli e sorridi sempre
tra i mobili svedesi e la televisione e in fondo che ci importa del tasso di disoccupazione?
La vita è un attimo. Amanti e laureati si incontrano oltre la nebbia, chi tiene alta la testa ha scelto la strada.
Qualcuno si finge serio e si accende una sigaretta, che il ritmo passa sempre più in fretta dell’andata.
E dentro ogni giorno ne hai cento, ogni vita si intreccia con un’altra e si dice basti un solo momento.
E poi che ne sai che non succeda anche a noi di cambiare città e lavoro e sentirci un po’ vuoti?
La verità spaventa e la paura è degli idioti: la vita è un attimo.
Mio padre mi ha sempre detto che la musica è un dono e grazie al Cielo in Italia ci sono pochi rapper.
Il futuro è solo un ricordo e ti ricorderà che esisti e che la vita è un attimo.”
Beat Generation
“Perché la vita non scivola? Tu considera che la paura suona come Burt Bacharach, qui dentro i brutti giri solo good fellows, senza né fegato, né cervello… nati per noia, vita ingoia, la tua coscienza sceglie te, sei tu il boia! Non c’è concerto che non muoio dentro: rock is dead!”
2012
“… Ci sono cose che non cambi facilmente, come dei pantaloni stretti, come il narcisismo, l’ansia o la fobia degli insetti. Non c’è nessun punto di riferimento in questo mondo di buffoni e non hai più tempo per ridere, per gli sbalzi d’umore o per fare rivoluzioni. Non puoi esistere davvero se il tempo non esiste, quindi vedi di non farmi aspettare quando tutto finisce. Siamo noi i gatti neri di “Com’è profondo il mare”, siamo i sogni che non passano se non devono passare; la magia del nostro tempo è un mal di testa cronico per le troppe sigarette, è un complesso di Edipo universale, senza amore carnale, senza sveglie alle sette.”
La Sindrome Di Stoccolma
“… e poi ti guardo negli occhi e ti trovo meravigliosa su quel pavimento; gradisci qualcosa da bere? Che strano accento che hai: di dove sei? Da dove vieni? Raccontami la tua storia, che sembri fatta di luce, per un pazzo sociopatico come me…”
L’Ultima Sigaretta
“… Sognammo talmente forte da avere per sempre mal di testa… Il mio spirito è sempre acceso, ho solo un conto in sospeso con il tempo che ho speso a rincorrere, ingoiando rabbia e polvere. Certi giorni mi sento un nodo alla gola che non riuscirò mai a sciogliere, e forse la musica mi ha salvato, ma ora mi vuole morto!”
Persa
“… Io sono l’autostrada e tu la linea bianca e dove andiamo non ha più importanza, se fuori non c’è strada per correre e tu resti in un angolo, sei come me e questa polvere: la soffiamo in un attimo e in fondo non c’è niente da scegliere, come un pugno allo stomaco.”
Non È Destino
“… Qualunque strada è da prendere e tu non ti perdere. Poche persone tra luci e lampioni, provo a spiegare a un indiano che non voglio rose, che i fiori parlano troppo e troppo veloce… E un giorno giuro che ti porto via, ti compro un bel libro di poesia, per ogni incontro, per ogni peccato, non è più il caso di credere al caso.”
» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
11 ottobre 2014
Comments are closed.