“Personne n’est exclu” è il titolo della mostra con gli scatti di Jessica Hauf che ritraggono azioni teatrali degli spettacoli di “Néon”, compagnia siciliana con attori portatori di handicap
CATANIA – “Personne n’est exclu” (Nessuno è escluso). Con questo titolo un pezzo di Sicilia oltrepassa l’Italia e diventa protagonista di una interessante mostra che sarà allestita a Losanna, in Svizzera. La città d’Oltralpe, dal 10 febbraio al 10 marzo 2014, ospiterà, infatti, una mostra della fotografa svizzera Jessica Hauf che ha per soggetto le azioni teatrali di alcuni spettacoli quali “L’incanto”, “Il coraggio è una cosa” e “Thank you mister Down”, messi in scena in Sicilia dalla “Nèon”, l’associazione culturale fondata nel 1989 a Catania da Piero Ristagno e Monica Felloni, che ha dato vita al “Teatro delle diversità” e a diverse compagnie tra le quali «Bagnati di luna–AIPD», gruppo formato in prevalenza da attori down.
Ventitre le fotografie in mostra di formato 50×70, che saranno esposte per un mese nella prestigiosa “Ècole d’études sociales et pédagogiques”: uno spaccato fotografico dell’esperienza teatrale, originale e appassionata, di una compagnia che rivela sul palcoscenico la diversità e l’unicità di ogni singolo artista.
Durante il periodo di apertura della mostra, è prevista, inoltre, la partecipazione degli studenti delle scuole cittadine e il 17 febbraio sarà realizzato un collegamento in videoconferenza con Catania che consentirà ai giovani partecipanti e visitatori svizzeri di dialogare con Piero Ristagno, Monica Felloni e con gli attori della compagnia “Bagnati di luna”.
“Questa mostra – sottolinea Jessica Hauf – nasce da tanti anni di lavoro al fianco di molti giovani portatori di handicap psichici o fisici, che ho avuto la fortuna di veder crescere in teatro. Ho avuto la possibilità di tastare l’evoluzione di questi ragazzi e di assistere alla realizzazione di quello che sembrava impossibile. L’opportunità di fotografarli mi ha permesso di seguirli in questa meravigliosa avventura che è il teatro”.
“La nostra esperienza teatrale – spiegano i fondatori di Néon, Piero Ristagno e Monica Felloni – da sempre è volta a creare, attraverso l’arte del teatro una cultura basata sul valore esistenziale dell’essere umano. Ogni persona, secondo l’originale visione di Néon, diventa poesia che si manifesta attraverso tutte le forme alle quali è possibile accedere: corpo, voce, movimento, istinto. Il teatro diventa, quindi, una sorta di scrigno dal quale è possibile estrarre e scoprire nuove e infinite forme di arte e di poesia”. » red
6 febbraio 2014
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