SCUOLA – Bagarre ieri nel corso della trasmissione Ballarò sul tema dei tagli alla scuola. Lo scontro in studio è scoppiato tra Enrico Letta, del Partito Democratico, e Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione. L’esponente democratico chiede al ministro conto e ragione dei nuovi tagli programmati dal Governo per la scuola pubblica. La Gelmini si inalbera, nega. Ma Letta insiste e mostra il documento ufficiale del Governo con la relativa tabella in cui sono indicati i tagli all’istruzione. Nella tabella è presente il capitolo “INNOVAZIONE E CAPITALE UMANO” in cui sono previsti per i prossimi tre anni minori spese per 4.561 milioni di euro.
La Gelmini, sostenuta da un suo collaboratore e dal direttore Sechi, cerca di spiegare che non sono tagli ma di risparmi, che si tratta dei tagli già previsti e dice che è impossibile “Tremonti me lo avrebbe detto”. Ma evidentemente il ministro dell’Economia deve essersi scordato di avvisare al collega dell’Istruzione.
Il documento sventolato in studio da Enrico Letta è il DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2011 con il quale il Governo Italiano fa fede al “Patto per l’Euro” approvato lo scorso 24/25 marzo dal Consiglio europeo dei Capi di Stato, con il quale si è varato un coordinamento più stretto delle politiche economiche per la competitività e la convergenza.
L’Italia si è impegnata a raggiungere il pareggio di Bilancio entro il 2014. Un obiettivo difficile da raggiungere e soprattutto costoso. Agli attuali ritmi di crescita, per l’economia italiana risulterà più pesante degli sforzi fatti dall’Italia per l’ingresso nell’Euro.
Tremonti continua a rassicurare che la correzione per il nostro Paese “è la più bassa del mondo”. Ma con il PIL a questi livelli significherà: “per il 2013-2014 sarà almeno dello 0,5 l’anno per due anni” ma in realtà i numeri parlano del 2,3% nel biennio.
Sembra poco ma non lo è. Saranno necessarie misure drastiche perché servono fra 35 e 39 miliardi di euro, una manovra ben più pesante di quella per l’ingresso nell’euro. Bisognerà colpire tutti i settori della spesa pubblica compresa quindi la scuola e la formazione che subirà il taglio descritto da Letta. Qui trovate la tabella che ha mostrato in cui sono evidenziati gli oltre 13 miliardi di euro di tagli per la formazione previsti entro il 2014. Dopo il caso di Scajola a cui hanno acquistato una casa a sua insaputa ecco il caso della Gelmini a cui hanno tagliato 13 miliardi a sua insaputa.
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